Veloce per chi ha bisogno di tempo

Viviamo in un'epoca frenetica, dominata dalla rapidità dell'informazione e dalla comunicazione istantanea. Tuttavia, per molte persone con disabilità cognitive o verbali, questa velocità può rappresentare una barriera insormontabile. La lentezza, spesso vista come un limite, diventa invece una risorsa fondamentale per costruire una comunicazione autentica e inclusiva. In questo articolo esploreremo il valore del silenzio, dell’ascolto profondo e delle pause nella comunicazione con chi ha bisogni speciali.

 

Il valore della lentezza nella comunicazione

La società moderna premia chi è veloce: risposte immediate, decisioni rapide e produttività senza pause. La comunicazione con persone con autismo, afasia, DSA o alcune forme di disabilità può trarre beneficio da un approccio più attento, in cui il silenzio e le pause diventano spazi di elaborazione e non vuoti da riempire frettolosamente. Questo discorso si estende anche ai soggetti con BES (Bisogni Educativi Speciali) e DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento).  

Le persone con BES (Bisogni Educativi Speciali), che comprendono disabilità, disturbi evolutivi specifici, disturbi del linguaggio o deficit di attenzione e iperattività, possono trovarsi in difficoltà nel gestire la frenesia e la velocità della comunicazione quotidiana. I DSA, invece, includono specifici disturbi come dislessia, discalculia e disgrafia, che interferiscono con abilità di lettura, scrittura e calcolo e spesso necessitano di un ambiente educativo e comunicativo che vada al loro ritmo.

L’ascolto profondo: più di un’esercizio di pazienza

L’ascolto attivo e profondo è essenziale per creare un ambiente inclusivo. Significa dare tempo, non interrompere, osservare il linguaggio non verbale e accettare modi di comunicazione diversi dai nostri. Spesso, il linguaggio del corpo, lo sguardo o i gesti raccontano molto più delle parole. Per le persone con DSA, ad esempio, l'ansia da prestazione o la paura di non riuscire a seguire il ritmo degli altri può rendere ancora più difficile la comunicazione. Un ascolto autentico, libero da pregiudizi e pressioni, può dare loro la libertà di esprimersi con più tranquillità.

Il ruolo della tecnologia nella comunicazione accessibile

Oggi, la digital art e le nuove tecnologie offrono strumenti preziosi per superare le barriere comunicative. App di sintesi vocale, software di comunicazione aumentativa e alternativa (CAA) e progetti artistici interattivi permettono a chi ha difficoltà verbali di esprimersi e interagire con il mondo. La tecnologia, se usata con consapevolezza, può diventare un ponte verso una maggiore inclusione.

Strategie per una comunicazione inclusiva

Ecco alcuni suggerimenti pratici per favorire una comunicazione più inclusiva:

  • Usare frasi brevi e semplici, evitando un linguaggio troppo complesso.

  • Dare tempo per rispondere, senza pressioni o sollecitazioni.

  • Osservare il linguaggio del corpo per cogliere segnali non verbali.

  • Utilizzare strumenti di comunicazione aumentativa, come immagini, simboli o dispositivi vocali.

  • Creare un ambiente rilassato e senza distrazioni, per facilitare l’interazione.

Superare gli ostacoli: come l’impegno e le strategie compensative portano al successo

Nel contesto educativo e lavorativo è fondamentale sottolineare che, sebbene il percorso di chi ha BES o DSA possa richiedere uno sforzo maggiore, il traguardo finale può essere altrettanto valido e significativo. Le persone con queste difficoltà, attraverso anni di impegno, allenamento e l'adozione di strategie compensative, possono raggiungere risultati straordinari, come conseguire una laurea o assumere ruoli professionali di rilievo. Sebbene il cammino possa richiedere il doppio del lavoro, la fatica che accompagna il processo non è sempre visibile dall'esterno; ciò che emerge è la capacità di superare ostacoli e raggiungere obiettivi importanti. In questo percorso, però, è fondamentale l'incontro ed il sostegno di persone formate e sensibili, in grado di offrire il supporto necessario per accompagnare e facilitare il cammino.

Il silenzio come spazio di comprensione e inclusione

Il silenzio non è un vuoto da colmare, ma uno spazio prezioso di ascolto e comprensione. Adottare un approccio più lento e attento nella comunicazione con persone con disabilità non solo favorisce l’inclusione, ma arricchisce anche la nostra capacità di relazionarci in modo autentico con gli altri. In un mondo che corre veloce, impariamo a dare valore al tempo e alla presenza.


 

Ilaria Marasco

Immagine: digital art Ilaria Marasco  

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